19 Marzo, Festa del Papà.Da noi, in Toscana, non c'è pasticceria che oggi non esponga le "Frittelle di San Giuseppe", ma non mancano ancora nonne come la mia, che non vogliono rinunciare alla tradizione di farle "in casa". Visto che la mia più che arzilla nonnetta ha una ricetta (trovata sul quotidiano "La Nazione" e poi sapientemente modificata) secondo me ottima, ve la passo. Fatemi poi sapere come vi è riuscita...!
FRITTELLE DI RISO(dosi x 6/8 persone, dipende dall'appetito)
Per la pasta: 100 gr. farina, 100 gr. burro, 100 cc. acqua, 4 uova, 5 gr. sale
per il ripieno: 170 gr. riso da minestra, 250 cc. latte, 500 cc. acqua, 250 gr. zucchero, buccia grattugiata di un limone (non trattato o molto ben lavato), 1 bicchierino di liquore (Vin Santo o Strega), 1 bustina di vanillina.
Procedimento:
unire latte e acqua e cuocervi il riso finchè non si disfà, poi aggiungete zucchero, vanillina e buccia di limone grattugiata.
Lasciate riposare l'impasto e nel mentre mescolate gli ingredienti per la pasta fino ad ottenere un composto morbido ( se necessario aggiungere un uovo) che cuocerete girandolo spesso in un tegamino sul fuoco finchè non si stacca dalle pareti (è lo stesso procedimento che si usa per la pasta da bignè).
Mescolate infine i due impasti, aggiungendo il liquore. Cuocete in abbondante olio ( per venire bene, le frittelle devono galleggiare nel liquido), poi scolatele bene, rotolatele nello zucchero e gustatele...
Buon Appetito e tanti auguri a tutti i papà, compreso il mio!
PS: mia nonna sa un sacco di ricette, se vi interessano fatemi sapere: lei non se la cava con Internet, ma io posso farle da tramite!
Eleonora
Dimenticavo: da futura dentista, devo ricordarvi che lo zucchero non fa bene ai denti, ma "Semel in anno, licet insanire"!!!
favoloso!!!
anch'io qualche anno fa scoprii che i ricci stanno anche qui in città, fra di noi... non lo sapevo!
io e 2 amiche ne vedemmo passeggiare uno di notte in un giardinetto in direzione superstrada... una delle mie amiche decise di portarlo a casa sua perché si pensava che quello che non fosse il suo ambiente e stesse rischiando la vita (e magari ci s'aveva anche ragione)... così lo portò a casa e lo mise sul balcone con la porta chiusa, a 10 metri dal suolo, sicura che non sarebbe scappato per rimettersi nei pasticci.
la mattina dopo non c'era più.
a me piace pensare che se ne sia volato via.
Eleonora ha detto...
Purtroppo anche il mio riccio è tornato solo una volta, poi è scomparso, ma non credo per colpa della Pina: so che i ricci sono degli "spiriti liberi" e di certo Ermanno (così volevo chiamare il mio spinoso ma secondo me dolce amico) a quest'ora sarà in giro per giardini in cerca di cibo e forse dell'anima gemella. Speriamo che un giorno torni, perchè io lo aspetto, come si aspettano i sogni che non sempre si realizzano...